elettrosmogINQUINAMENTO AMBIENTALE DA ANOMALIE ENERGETICHE ARTIFICIALI

L’elettrosmog rappresenta un tipo di inquinamento ambientale che negli ultimi decenni, visto il continuo sviluppo tecnologico, è diventato sempre più “invasivo” a causa della maggiore richiesta di energia elettrica e del sempre crescente utilizzo di strumentazione elettronica. Parallelamente si è notato che la esposizione a “campi elettromagnetici” generati dalla strumentazione stessa può in alcuni individui essere la causa di alterazioni del sistema immunitario oltre che possibile causa di neoplasie.

Alla base di tali effetti sanitari c’è una alterazione del trasporto del calcio e quindi una alterazione nei meccanismi di traduzione del segnale intracellulare. Questo tipo di inquinamento è presente in special modo negli ambienti confinati in quanto prodotto sia dall’utilizzo dei piccoli e grandi elettrodomestici che funzionano utilizzando l’energia elettrica di rete (50Hz) che dai vari tipi di telefonia cellulare (900MHz).

L’ inquinamento generato dalle onde elettromagnetiche diventa non trascurabile quando si prendono in considerazione quegli ambienti confinati adibiti ad attività lavorativa.Infatti in tali ambienti di lavoro si è sottoposti alla esposizione dei campi magnetici con continuità e quindi si è a rischio per quelli effetti sanitari che compaiono nel lungo termine. Inoltre come aggravante della pericolosità di tale esposizione, c’è da considerare che i campi elettromagnetici a bassa frequenza sono altamente penetranti. L’utilizzo quindi di sistemi capaci di filtrare le radiazioni nocive è utile per il mantenimento dell’equilibrio elettrico del proprio corpo.

  

BREVI CENNI

Con il termine “elettrosmog” si designa l’inquinamento da campi elettromagnetici, abbreviato con il termine “CEM”. Il “campo” è il risultato della corrente e della tensione elettrica ed è diviso in una parte elettrica ed una magnetica. Stiamo parlando quindi di “radiazioni non ionizzanti” che possono essere ad “alta frequenza”, come avviene ad esempio per i ripetitori cellulari, radar, ripetitori televisivi, emittenti radiofoniche, gli apparati wireless utilizzati in ambito soprattutto informatico ecc. il cui campo oscilla per l’appunto ad una alta frequenza tra i 40 kHz e i 300 Ghz, ove la parte più significativa del suo campo è quella elettrica, misurabile in volt/metro (abbreviato in V/m).

Oppure quelle a “bassa frequenza” come avviene ad esempio per i cavi elettrici percorsi da correnti alternate di forte intensità (come gli elettrodotti della rete di distribuzione), gli elettrodomestici, l’installazione elettrica delle proprie abitazioni, ove la parte più significativa è quella magnetica, il cui campo a bassa frequenza oscilla circa a 50/60 Herz (abbreviato in Hz) e la cui unità di misura è il micro Tesla (µT). Diventa pertanto necessario incominciare ad imparare e a conoscere la tecnologia che viene utilizzata, in particolar modo a conoscere gli effetti invasivi che essa ha sul nostro organismo, per tutelare e proteggere il più possibile la nostra salute.