È una rete di natura prevalentemente magnetica, di origine tellurica, distribuita più o meno uniformemente sulla superficie terrestre. Conosciuta già nelle antiche civiltà Celtiche, Romane e Cinesi, era la base sulla quale veniva progettata e costruita la casa. E’ un fenomeno naturale ed inevitabile, date le sue dimensioni è infatti presente in ogni luogo d’abitazione. Anche per questa geopatia manca un modello scientifico unitario, ma i suoi effetti superficiali sono rilevabili e individuabili.
Fu il Dott. Hartmann che per primo elaborò negli anni ’50, dopo aver realizzato degli studi empirici, una teoria secondo cui la Terra sarebbe avvolta da una rete o griglia di probabile origine elettromagnetica, le cui linee di forza escono dal sottosuolo, si innalzano in tutta la biosfera e si incrociano in determinati punti detti “Nodi”.
La rete di Hartmann o “rete globale” infatti si presenterebbe come una “maglia” energetica orientata secondo gli assi magnetici e presenta più o meno le seguenti dimensioni: passo di m 2.00 lungo l’asse Nord-Sud, m 2.50 lungo l’asse Est-Ovest ed una larghezza media delle “pareti” di cm 21. Risulta essere sensibile alle variazioni geologiche, a particolari situazioni di forma ed all’elettrosmog.
Queste pareti energetiche si innalzano verticalmente dalla superficie terrestre e possono addirittura essere rilevate fino all’ottavo piano di un edificio. Per quanto la parete sia già biologicamente attiva è agli incroci, i famosi “nodi di Hartmann” che le variazioni fisiche e biologiche diventano importanti.
Questi punti hanno un’elevata energia e possono influire sull’equilibrio energetico dell’uomo, creando le basi per un vero e proprio “stress geopatico”. Bisogna quindi assolutamente evitare di sostare a lungo e nel tempo ma soprattutto di dormire su questi punti, o per lo meno cercare, laddove sia possibile, di ridurre in quei punti gli effetti geopatogeni.
Lo Studio Olistico afferma però che il miglior modo di proteggersi da queste forti influenze energetiche sia solamente quello di non sostare in prossimità dei nodi, pertanto di localizzarsi all’interno della cosiddetta “zona neutra”, ovvero lo spazio rimanente che si trova tra i quattro nodi principali ad ogni passo della rete di Hartmann.