La radiestesia (o radioestesia) è una disciplina, definita anche “dell’ascolto”, mediante la quale è possibile individuare e captate le radiazioni dei corpi, siano essi animali, vegetali, minerali o anche artificiali. Deriva dal latino “radius”, cioè raggio, e dal greco “aistesis”, cioè sensibilità, percezione; in altre parole significa appunto la capacità psichica di percepire le “energie sottili” o extrasensoriali di ogni elemento naturale che irradia energia e, quindi, di sapersi porre in risonanza con esso, riuscendo a decodificarlo.
Risulta necessario capire cosa sia la risonanza negli aspetti fisici e rispetto alle energie dell’universo; gli effetti di questo fenomeno sono importanti nella radiestesia e nella rabdomanzia per poter comprendere il mondo dell’energia e i suoi movimenti. Le onde e le frequenze energetiche irradiate dai corpi presenti in natura viaggiano nello spazio sotto forma di elettromagnetismo, e quando incontrano sul loro percorso altre strutture con medesime caratteristiche chimico-fisiche le fanno vibrare a livello atomico alle stesse frequenze.
Ciò avviene anche nel corpo umano dove le cellule, che sono presenti a miliardi, captano e vibrano alla stessa lunghezza d’onda d’emissione delle frequenze emesse dai corpi dell’universo. Questo fenomeno viene detto di risonanza, in quanto oggetti simili a livello molecolare possono vibrare alla stessa frequenza anche a grande distanza. Grazie a questo fenomeno, la Radiestesia diventa estremamente importante oggi soprattutto nell’applicazione dei campi come quelli della bioarchitettura, della geobiologia, dell’archeologia, della radionica, della rabdomanzia, della medicina vibrazionale, delle scienze olistiche, della cromoterapia, dell’architettura olfattiva.
Le sue applicazioni pratiche sono molteplici quindi, diventando anche un ottimo coadiuvante alla medicina tradizionale, allo studio della psicologia del carattere, allo studio sulla dislocazione dell’arredamento, della ricerca dell’acqua, e molte altre. In particolar modo diventa indispensabile per individuare l’energia radiante globale degli spazi abitativi per valutare la necessità di potenziare l’energia vitale nel caso in cui questa fosse insufficiente o troppo bassa.